Alfa Romeo 156 - Sportività evoluta


La 156 è un’auto straordinaria anche dal punto di vista tecnico. Ai progettisti viene chiesto di sviluppare il concetto di “sportività evoluta” combinando potenza, leggerezza e controllo. È da sempre la formula della guida Alfa Romeo.

Per raggiungere questo obiettivo, vengono introdotti nuovi materiali (come il magnesio e gli acciai “tailored blank”), vengono progettati sistemi di sospensioni molto raffinati (come il quadrilatero alto anteriore), viene soprattutto dedicata una cura particolare alla messa a punto meccanica, per esaltare lo handling e la precisione delle traiettorie.

La 156 mette d’accordo tutti: è la berlina più divertente da guidare della sua generazione. E la sua versione sportiva vince ben 13 titoli in 10 anni nei campionati Turismo.


 La nascita del “common rail”

Al lancio i propulsori sono sei. Il V6 Busso viene affiancato da tre motori “Twin Spark” che per la prima volta combinano la doppia accensione (una tecnologia già utilizzata da Giuseppe Merosi nel 1914) con quattro valvole per cilindro.

Secondo le regole del mercato europeo di allora, l’offerta a benzina prevale; ma queste regole stanno per cambiare. Sarà proprio Alfa Romeo a dare inizio alla rivoluzione: la 156 è la prima auto del mondo a lanciare il “common rail”.

I giornalisti che provano le versioni 1.9 e 2.4 JTD a Lisbona rimangono a bocca aperta: per la prima volta i motori diesel offrono prestazioni, silenziosità e comfort “da benzina”.


“Auto dell’Anno”

La 156 convince pubblico e critica, e nel 1998 porta per la prima volta in casa Alfa Romeo il riconoscimento internazionale “Auto dell’Anno”. La sorella minore 147 (che condivide non solo il “family feeling” stilistico, ma anche pianale, sospensioni e motori) la seguirà pochi anni dopo, vincendo lo stesso premio nel 2001.



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