Alfa Romeo 6C, tutta la storia

 



L'Alfa Romeo 6C è una delle auto più famose di sempre, un mito del mondo dei motori declinato in diverse forme, per la gioia degli appassionati... Ecco i punti salienti dell'incredibile epopea...


6C 1500 
La 6C 1500 nasce dall'opportunità di diffondere l'automobile anche tra il ceto medio della popolazione, che spinse Alfa Romeo a progettare una vettura di media cilindrata ma comunque con prestazioni brillanti. Basata sulla 6C 1500, che esordì nel 1925 al Salone di Milano, la 6C 1500 Sport è equipaggiata con un propulsore a sei cilindri da 1487 cm3, con distribuzione a doppio albero a camme in testa,  valvole inclinate di 90° e camere di scoppio emisferiche. Non è la prima Alfa a vantare questo layout, ma per la prima volta un sistema così raffinato viene proposto su una vettura di serie. Una soluzione che rende la vettura brillante ed elastica, con una potenza di 54 CV e una velocità massima di 130 km/h che spinge molti clienti a utilizzare la vettura anche in gara, sfruttando la sua vocazione da Granturismo.

La vettura in esposizione è un cabriolet a due posti con "sedile della suocera" ripiegabile ed è stata carrozzata dall'inglese James Young, fra i più attivi carrozzieri d'oltremanica a cimentarsi su chassis Alfa Romeo. La produzione totale della vettura si attesta a 171 esemplari.



6C 1750 Gran Turismo
Versione potenziata di un motore dalla cilindrata mitica nella storia dell'Alfa Romeo, la 1750 gran Turismo garantiva ottime prestazioni, grande affidabilità e semplicità di manutenzione, che la resero particolarmente apprezzata dal pubblico. Il suo motore da 1752 cm3 è dotato di distribuzione a doppio albero a camme in testa con comando diretto delle valvole tramite doppio piattello avvitato, che permetteva una rapida registrazione del gioco delle punterie. La potenza era di 55 CV a 4400 giri/min, e, sebbene il terreno d'elezione della 6C 1750 non fossero le competizioni, non mancarono partecipazioni a concorsi di eleganza né importanti successi sportivi come l'affermazione alla terza Milano-San Remo o l'ottavo posto alla Mille Miglia del 1931.

Anche in questo caso, molti i carrozzieri a livello internazionale scelsero uno dei 920 chassis prodotti per le proprie realizzazioni. La carrozzeria faux cabriolet della vettura esposta (un coupé con tetto in lamiera rivestito in tessuto) è opera dell'atelier Touring di Milano, che solo qualche anno più tardi avrebbe instaurato una collaborazione particolarmente intensa con l'Alfa Romeo, grazie anche al famoso brevetto "Superleggera".



6C 1900 Gran Turismo
Presentata al Salone dell'Automobile di Milano 1933, la 6C 1900 riprendeva il telaio degli ultimi esemplari della  6C 1750 con strutture a sezione scatolata con fori di alleggerimento in luogo dei tradizionali longheroni. Le balestre anteriori sono montate all'esterno dei longheroni su boccole Silentbloc, mentre al posteriore gli ammortizzatori a frizione sono regolabili dal posto guida tramite un comando idraulico. Il propulsore, per la prima volta in serie con testa in lega leggera venne portato a 1917 cm3, aumentando l'alesaggio da 65 a 68 mm, con corsa di 88 mm.

Le sedi valvole sono riportate in bronzo, viene stata aggiunta una molla di richiamo valvola, un segmento in più, e bielle irrobustite. La potenza erogata è così di 68 CV a 4500 giri/min. Nel 1933, l'attività di carrozzeria interna all'Alfa Romeo si stava intensificando, e buona parte delle 197 vetture prodotte furono "vestite" direttamente dalla Casa. È il caso dell'esemplare esposto, una berlina metallica a due luci realizzata dalla stessa Alfa Romeo su un disegno che in quell'epoca era sviluppato in collaborazione con la Carrozzeria Castagna di Milano. Interessante, sulla fiancata, la rara targhetta "Carrozzeria Alfa Romeo".

Le modifiche rispetto alla 6C 1750 riguardarono soprattutto comfort, silenziosità e consumi e resero la 6C 1900 GT un punto svolta verso un genere di vettura destinata al turismo veloce più che all'attività sportiva.



6C 2500 Freccia d'Oro
Durante la Seconda Guerra Mondiale furono iniziati numerosi progetti per la vettura da costruire al termine del conflitto, ma quando, nel 1946, riprese faticosamente la produzione nello stabilimento semi-distrutto dai bombardamenti, la scelta fu di continuare con la produzione della 6C 2500 del 1939,vista la disponibilità di numerosi componenti. Poi, nel 1947, sul telaio della Sport, venne prodotta direttamente - e marchiata "Carrozzeria Alfa Romeo" - un'elegante e sportiva carrozzeria berlina a due porte e due volumi, completamente metallica e saldata al telaio: la Freccia d'Oro. Dotata di motore anteriore longitudinale verticale a 6 cilindri in linea da 2443 cm3, sviluppava 90 CV a 4600 giri/min per una velocità massima di 155 Km/h. Il cambio aveva il comando al volante. Furono prodotti 680 esemplari, e  nel 1949 fu realizzato un leggero restyling della vettura, la cui potenza salì a 93 CV.

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