10 anni fa veniva lanciata Alfa Romeo 3, la barca nata due volte
Alfa Romeo 3 è la storia di una grande passione ed impegno che, a partire dal suo armatore e skipper Neville Crichton, ha fortemente coinvolto progettisti, costruttori ed equipaggio con l’unico obiettivo di migliorare le prestazioni veliche della barca. Tutti gli armatori di barche da regata danno il massimo per la loro barca, ma il caso di Alfa Romeo 3 è particolarmente avvincente per lo sforzo compiuto coinvolgendo decine di persone dislocate a migliaia di chilometri di distanza tra loro, per gli interventi tecnici adottati, per la tempistica e per i paesi coinvolti nella nuova Alfa Romeo 3: Australia, Nuova Zelanda, Usa, Cina, Francia, Italia.
Alfa Romeo 3 è un Mini Maxi che ha debuttato alla Maxi Yacht Rolex Cup nel 2008 e che nuovamente “ridebutta” nel 2009 a seguito degli interventi che lo hanno completamente rinnovato. In pratica la versione di Alfa Romeo 3, edizione 2008, è completamente diversa rispetto a quella dell’edizione 2009. Sotto lo stesso nome ci sono due barche diverse per dimensioni e prestazioni.
Il Mini Maxi è nato per entrare in una nuova importante arena competitiva, dopo che Neville Crichton aveva ottenuto importanti successi mondiali con il Supermaxi Alfa Romeo 2, come la recente vittoria alla Transpac (Los Angeles – Honolulu) nel luglio di quest’anno e che ha fruttato anche il nuovo record di velocità sul percorso oceanico, migliorando di quasi 26 ore il primato del 2005.
Nel settembre del 2019 Neville Crichton ha fatto correre per la prima volta Alfa Romeo 3 con al timone Torben Grael, velista di fama internazionale vincente alle Olimpiadi come nei giri intorno al mondo. Crichton ha colto il potenziale della nuova barca e ha identificato anche una serie di possibili interventi per renderla più veloce in una classe affollata da armatori votati alla più alta tecnologia e con i migliori equipaggi disponibili.
Crichton era perfettamente consapevole fin dalle prime prove in mare nell’agosto 2008 che la barca sarebbe dovuta ritornare in cantiere per aggiornamenti e già dalle prime prestazioni, insieme al progettista Jim Pugh e a Torben Grael, ha annotato interrogativi e ipotesi di lavoro. Terminata la corsa Alfa Romeo 3 è stata mandata ai box e ora si presenta a tutti gli effetti come una barca nuova di zecca e con tutti i presupposti per diventare uno yacht con ottime performance.
Il “nuovo” Alfa Romeo 3, commentato a Porto Cervo insieme al progettista Jim Pugh e al campione velico Ben Ainsile, è ritornato in acqua, dopo mesi di lavoro, facendo il suo secondo debutto, alla Coppa del Re (3-7 agosto 2009) a Palma di Maiorca dove lo yacht neozelandese ha dominato la regata aggiudicandosi sei delle dieci gare, dimostrando di essere particolarmente a suo agio nei venti leggeri. Il “secondo esordio” di Alfa Romeo 3 è appena iniziato, ma la Coppa del Re ha testimoniato che, in condizioni meteo di questo tipo, la barca può conquistare risultati importanti.
Il Mini Maxi può quindi percorrere le orme del Super maxi Alfa Romeo 2 che ora si trova in Nuova Zelanda per alcune modifiche prima di solcare le acque del Mar di Tasman per partecipare alla famosa Rolex Sydney Hobart Yacht Race, classico percorso oceanico da 608 miglia nautiche che inizierà il 26 dicembre 2009. In Australia dovrà competere con ben sei maxi yacht, tra cui quattro 100 piedi, tutti intenzionati a tagliare per primi il traguardo. Il Supermaxi Alfa Romeo 2, detiene anche il record di velocità alla Giraglia Rolex Cup (Saint Tropez – Giraglia – Genova) e alla Barcolana di Trieste.
IL NUOVO ALFA ROMEO 3
Il “nuovo” Alfa Romeo 3 è il risultato della fiducia incondizionata dell’armatore e skipper Neville Crichton nei suoi progettisti, gli statunitensi Reichel e Pugh, lasciati liberi di modificare anche radicalmente il progetto e che hanno completamente innovato il concept originale della barca costruita nel 2008 secondo l’allora nuova regola mini-maxi, e nella società costruttrice australiana McConaghy Boats, grazie alla quale è stato possibile conseguire risultati concreti in tempi relativamente brevi.
Parte del merito per il suo ritorno nei circuiti velici e per le prime vittorie va al piccolo equipaggio di professionisti guidati da Murray Wade, al progettista Jim Pugh dello studio RP e al team di carpentieri navali dello stabilimento cinese di McConaghy Boats nel quale la “nuova” barca è stata costruita.
Negli otto mesi di ristrutturazione, i progettisti di Alfa Romeo 3 hanno aumentato le dimensioni dello scafo, la resistenza e il peso. La lunghezza complessiva è ora di 71 piedi e 6 pollici rispetto a quella originale di 69 piedi. La barca è ora larga 5,4 metri, circa 38 cm in più e pesa circa 16 tonnellate, 1 in più per effetto dell’aumento delle dimensioni e di un bulbo più pesante. Il nuovo scafo ha una forma più arrotondata, è più pieno a prua e più stretto a poppa. Non sono state apportate modifiche all'attrezzatura ad eccezione dell’aumento di 6 pollici della misura J. La randa originale è stata ridisegnata pur mantenendo per il momento le stesse dimensioni. Per ottenere stabilità con la chiglia fissa, il baglio massimo è quasi uguale a quello del 100 piedi. L’attrezzatura è inclinata verso poppa, scelta progettuale che, eliminando le guide dello strallo, pone nuove sfide nel layout dell’attrezzatura prima di ogni gara.
Analogamente ai suoi predecessori, Alfa Romeo 3 è uno yacht all’avanguardia sotto ogni punto di vista: per design, ingegneria e costruzione, oltre che per progettazione dell’attrezzatura e delle vele e per i materiali delle vele. Con una chiglia a bulbo tradizionale, è un’imbarcazione da competizione dall’estetica straordinaria, con un lungo bompresso che sporge da un ampio e potente scafo sul quale si erge un albero con un sistema di crocette inclinate all’indietro.
Come ha dichiarato Neville Crichton, la grande scommessa pare proprio essere stata vinta. “Possiamo ritenerci molto soddisfatti fino a questo momento, anche se naturalmente sono molti i miglioramenti che possiamo ancora apportare per rendere la barca ancora più veloce”, ha aggiunto lo yachtman neozelandese.
“È stato davvero un rischio rimandare la barca ai progettisti e ai costruttori dopo una sola regata lo scorso anno, ma alla fine abbiamo deciso di rischiare fino in fondo”, spiega Crichton.
RIPROGETTAZIONE
Sono quindi seguiti gli incontri con John Morris di McConaghy Boats e Jim Pugh di Reichel Pugh Design. Le possibilità erano inviare un team in Francia per effettuare la ristrutturazione o spedire la barca in Australia. Ben presto la portata del progetto si è rivelata maggiore di quanto inizialmente ipotizzato e, alla fine, Alfa Romeo 3 è stato imballato e inviato allo stabilimento cinese di McConaghy Boats, di cui si conosceva bene l’abilità nella ristrutturazione di yacht tecnologici.
Non appena Alfa Romeo 3 è arrivato in Cina, completamente smontato e con i vari componenti scrupolosamente imballati nel container, il team di McConaghy si è immediatamente messo al lavoro per smantellare la barca in vista dei successivi grandi interventi. Un compito doloroso visto che i tecnici hanno dovuto letteralmente sezionare l’imbarcazione costruita ed assemblata con standard di precisione elevatissimi solo qualche mese prima in tante ore di duro lavoro.
Dopo qualche settimana, tutto ciò che rimaneva era un ponte sospeso in aria con solamente qualche paratia, circondato da mucchietti di polvere di carbonio e dai pannelli del vecchio scafo. Nella sala accanto però era già in corso d’opera un nuovo scafo prefabbricato su tavole di vuoto.
Lo studio Reichel Pugh aveva progettato uno scafo completamente nuovo, più lungo per adattarsi meglio all’attrezzatura alta rimasta invariata, e di forma più arrotondata senza spigoli. “La forma dello scafo è completamente diversa”, ha spiegato Crichton. “È più curvo, più pieno a prua e più stretto a poppa e offre maggiori prestazioni nelle regate d’altura. Ha inoltre un rating IRC inferiore rispetto alla barca originale”.
Durante la ristrutturazione, il ponte originale è stato spostato a poppa sul nuovo scafo, mantenendo intatti l’entrata dell’albero, le guide di drizza e le posizioni del traveller sul ponte esistente. Lo strallo è stato portato leggermente in avanti con le vele a prua nuovamente ridisegnate, aggiungendo un sottile cuneo sull’inferitura.
La posizione del timone è stata spostata, utilizzando i supporti e la struttura esistenti e a Sydney McConaghy Boats ha realizzato un nuovo timone sulla base del progetto di Reichel Pugh. La posizione della chiglia rispetto all’albero è stata anch’essa modificata, mentre la pinna della chiglia e il bulbo sono gli stessi.
Si è cercato di evitare le eccedenze di peso in ogni modo possibile. Nella struttura a sandwich dei pannelli del nuovo scafo è stata utilizzata la stessa schiuma leggera, mentre quasi tutti gli elementi metallici sulla barca sono stati realizzati in titanio, compresi pulpiti di poppa, prua e i puntali del ponte. I criteri di contenimento del peso sono stati applicati anche al colore dello scafo che, diversamente dai maxi Alfa Romeo verniciati in argento, è stato realizzato di colore bianco, una scelta che si traduce in un risparmio di 15 chili nel peso della vernice.
GLI INTERNI
Il sorprendente concept sottocoperta è stato mantenuto anche per la versione 2009 di Alfa Romeo 3, nonostante alcuni accorgimenti geometrici resisi necessari per via del nuovo scafo.
Una delle caratteristiche di Alfa Romeo 3 che salta immediatamente all’occhio è l’eleganza degli interni creato da John Morris di McConaghy Boats a Sydney, con l’aggiunta di alcune intelligenti soluzioni durante la ricostruzione dello scafo.
Sottocoperta, Alfa Romeo 3 è assolutamente spettacolare per stile e colore. Osservandolo frontalmente il vano motore è di un intenso rosso metallico che però vira verso il nero se osservato da un angolo ottuso. La vernice sembra mutare continuamente.
Stare seduti al tavolo da carteggio è come trovarsi al volante della 8C, l’auto sportiva prodotta da Alfa Romeo in edizione limitata, ed è proprio il concept di pre-produzione della 8C ad aver ispirato il colore del vano motore. Il concept Alfa è presente in ogni dettaglio: persino il logo Alfa Romeo è ripreso in alcuni punti strategici del ponte, mentre la scaletta ricorda la calandra di un’Alfa Romeo.
I LAVORI
SCAFO E COPERTA:
A parte l’attrezzatura, la coperta è stata l’unica parte dell’Alfa Romeo 3 originale conservata tale e quale. Il layout della coperta della “nuova” barca è semplice, con un pozzetto lungo e piatto che va dallo specchio di poppa aperto fino all’accesso al tambuccio e a un raccolto spazio living sottocoperta. Il pozzetto è libero da attrezzature, ad eccezione delle due ruote del timone nere in fibra di carbonio che dispongono di piedestalli inclinati e dei tre coffee grinder. L’intera attrezzatura del ponte è di Harken con idraulica di Nautec. Per posizionarsi nel nuovo scafo, il ponte è stato adattato a poppa mantenendo intatti l’entrata dell’albero, le guide per drizza e le posizioni del traveller.
COSTRUZIONE:
Con gli ingegneri della neozelandese High Modulus, McConaghy Boats di Mona Vale (Sydney) ha costruito lo scafo: si tratta della quarta grande imbarcazione per Neville Crichton e del 14° maxi o mini maxi yacht realizzato in fibra di carbonio composito da questo cantiere di fama mondiale. Lo scafo, realizzato con uno stampo maschio, è in fibra di carbonio su anima di Nomex a nido d’ape, con schiuma Corecell nelle zone ad alto carico. Si è cercato di ridurre il peso in ogni modo possibile, utilizzando titanio in ogni attrezzatura. Lo scafo originale è stato completamente smontato nel cantiere di McConaghy in Cina. È stato così costruito uno scafo nuovo più lungo, largo, resistente e pesante, decisamente diverso rispetto a quello della versione precedente, con prua più piena e più stretto a poppa.
CHIGLIA E TIMONE:
La chiglia, in acciaio inossidabile Weldox 900, e il bulbo di Alfa Romeo 3 sono stati realizzati in Italia. Ristrutturando Alfa Romeo 3, McConaghy Boats ha anche realizzato una nuova pala del timone in base al diverso progetto di Reichel Pugh.
MOTORE:
Il motore è un diesel marino Fiat. Come per Alfa Romeo 2; McConaghy Boats ha progettato un sistema di retrazione dell’elica che risolleva l’elica fissa a quattro lame nello scafo, lasciando una superficie a livello sotto vela.
ALBERO E ATTREZZATURA:
Uno straordinario albero in fibra di carbonio, dalle magnifiche finiture, s’innalza per 31,5 metri al di sopra della coperta dello scafo lungo 21,4 metri. L’albero è opera della società neozelandese Southern Spars che ha anche realizzato le attrezzature in carbonio EC6, più leggere del 30% rispetto alle attrezzature in acciaio inossidabile di un tempo e persino più leggere delle attrezzature in fibra di carbonio. Il sistema di crocette inclinate verso poppa rende superflue le guide per lo strallo, anche se l’equipaggio ha la possibilità di regolare l’inclinazione dell’albero prima della gara mediante l’utilizzo di distanziatori collocati nella scassa dell’albero e regolando lo strallo di prora per aumentare o ridurre la tensione dell’attrezzatura. Non sono state apportate modifiche all’altezza dell’albero, ma lo strallo è stato spostato in avanti. L’imbarcazione presenta ora una misura J più lunga e una randa ridisegnata.
VELE:
North Sails Australia ha ancora una volta realizzato le 16 vele di Alfa Romeo 3 (messe a punto da Keith Lorenz, progettista principale della società) il cui progetto è stato gestito sotto l’attenta e esperta guida di Alby Pratt negli stabilimenti di Sydney. Le vele in 3DL sono state realizzate negli Stati Uniti, mentre le vele per andature portanti sono state realizzate presso il cantiere della società nel sobborgo di Mona Vale di Sydney, recentemente ampliato. La progettazione nasce dall’unione tra le competenze tecniche di Lorenz sugli spinnaker e quelle di Steve Calder, un altro progettista di North Sails, membro del Performance Resources Group (PRG) di North International e responsabile della progettazione delle vele per il team della Ericsson Volvo Race. Nel 2008 Keith e Steve hanno trascorso una settimana nella galleria del vento della Auckland University, il centro in cui vengono eseguiti i test e progettate le vele per l’America’s Cup. Gli spinnaker per Alfa Romeo 3 sono stati realizzati con Cuban Fibre, un materiale d’alto carico realizzato a mano e messo a punto da una società recentemente acquisita da North Marine Group.
Michael Coxon, amministratore delegato di North Sails Australia e tattico a bordo di Alfa Romeo, ha spiegato che l’ingegneria velica e le specifiche progettuali dell’ampia chiglia fissa di Alfa Romeo3 si discostano significativamente da quelle della barca sorella più grande, l’aerodinamico 100 piedi con canting keel Alfa Romeo 3.
“A differenza del 100 piedi Alfa Romeo, dotato di canting keel, il vento apparente non sarà così a pruavia, per cui abbiamo realizzato degli spinnaker più profondi”, ha detto Coxon. “E’ un’imbarcazione molto diversa da governare, con uno scafo potente in cui il peso dell’equipaggio e la gestione del baglio massimo della barca sono fondamentali per la stabilità, data l’assenza di una canting keel”.
Coxon ha fatto rilevato che il sistema di crocette inclinate all’indietro rende complessa la regolazione dell’attrezzatura in condizioni meteo particolari.
“Prima della gara, potremo regolare l’inclinazione dell’albero e le tensioni dell’attrezzatura mediante pistoni idraulici che regolano la lunghezza dello strallo di prora e distanziatori posizionati sotto la scassa dell’albero, aumentando o allentando la tensione dell’attrezzatura a seconda delle previsioni del vento.” ha aggiunto Coxon.
EQUIPAGGIO:
Grazie al modello della chiglia, Alfa Romeo 3 sfrutta l’ampio baglio massimo e il peso dell’equipaggio per garantire stabilità all’imbarcazione e ospita 21 velisti, più o meno come il 100 piedi di Alfa Romeo con canting keel. Con un equipaggio composto da velisti di lunga esperienza dell’America’s Cup e dell’Alfa Romeo, i “cervelli della barca” sono il britannico Ben Ainslie e l’australiano Michael Coxon, con Wade Morgan in veste di capitano.
MINI MAXI DIVISION
L’idea di una Mini Maxi Division nell’ambito della Maxi Yacht Rolex Cup è nata in occasione di un incontro tra armatori di maxi yacht dopo la regata del 2007 in Costa Smeralda dove il 98 piedi Morning Glory aveva superato il più piccolo Loki di 63 piedi nell’ultima, decisiva gara in programma relegandolo in coda alla flotta e estromettendolo dal traguardo finale. Dopo l’episodio, si è dunque deciso di creare due divisioni per la Maxi Yacht Rolex Cup: la Maxi Division per gli yacht con una LOA compresa tra 80 e 100 piedi e la Mini Maxi Division per yacht tra 60 e 79 piedi.
ALFA ROMEO III - CARATTERISTICHE TECNICHE
Owner/skipper: Neville Crichton
Club: Royal New Zealand Yacht Squadron
Sail No: NZL 8
Designers: Reichel/Pugh, USA
Builders: McConaghy Boats, Sydney, Australia
Engineers: Reichel/Pugh Yacht Design, Inc
Sailmakers: North Sails (Australia) Pty Ltd, Sydney, Australia
Mast: Southern Spars, Auckland, New Zealand
Winches, deck gear: Harken Winches
Classification: IRC Mini Maxi
LOA: 21.8m
Beam: 5.4 m
Draft: 5.0 m
Displacement: 15.600 kg
Mast height: 33.0 m above deck
Updwind sail area: 314 sqm
Downwind sail area: 642 sqm
IM 27.95 m
J 8.45 m
P 29.3 m
E 10.3 m
BAS 2.17 m
ISP 31.65 m
STIL (sprit lengh) 11.85 m
Total Weight: 15 tonnes (approx)
Alfa Romeo 3 è un Mini Maxi che ha debuttato alla Maxi Yacht Rolex Cup nel 2008 e che nuovamente “ridebutta” nel 2009 a seguito degli interventi che lo hanno completamente rinnovato. In pratica la versione di Alfa Romeo 3, edizione 2008, è completamente diversa rispetto a quella dell’edizione 2009. Sotto lo stesso nome ci sono due barche diverse per dimensioni e prestazioni.
Il Mini Maxi è nato per entrare in una nuova importante arena competitiva, dopo che Neville Crichton aveva ottenuto importanti successi mondiali con il Supermaxi Alfa Romeo 2, come la recente vittoria alla Transpac (Los Angeles – Honolulu) nel luglio di quest’anno e che ha fruttato anche il nuovo record di velocità sul percorso oceanico, migliorando di quasi 26 ore il primato del 2005.
Nel settembre del 2019 Neville Crichton ha fatto correre per la prima volta Alfa Romeo 3 con al timone Torben Grael, velista di fama internazionale vincente alle Olimpiadi come nei giri intorno al mondo. Crichton ha colto il potenziale della nuova barca e ha identificato anche una serie di possibili interventi per renderla più veloce in una classe affollata da armatori votati alla più alta tecnologia e con i migliori equipaggi disponibili.
Crichton era perfettamente consapevole fin dalle prime prove in mare nell’agosto 2008 che la barca sarebbe dovuta ritornare in cantiere per aggiornamenti e già dalle prime prestazioni, insieme al progettista Jim Pugh e a Torben Grael, ha annotato interrogativi e ipotesi di lavoro. Terminata la corsa Alfa Romeo 3 è stata mandata ai box e ora si presenta a tutti gli effetti come una barca nuova di zecca e con tutti i presupposti per diventare uno yacht con ottime performance.
Il “nuovo” Alfa Romeo 3, commentato a Porto Cervo insieme al progettista Jim Pugh e al campione velico Ben Ainsile, è ritornato in acqua, dopo mesi di lavoro, facendo il suo secondo debutto, alla Coppa del Re (3-7 agosto 2009) a Palma di Maiorca dove lo yacht neozelandese ha dominato la regata aggiudicandosi sei delle dieci gare, dimostrando di essere particolarmente a suo agio nei venti leggeri. Il “secondo esordio” di Alfa Romeo 3 è appena iniziato, ma la Coppa del Re ha testimoniato che, in condizioni meteo di questo tipo, la barca può conquistare risultati importanti.
Il Mini Maxi può quindi percorrere le orme del Super maxi Alfa Romeo 2 che ora si trova in Nuova Zelanda per alcune modifiche prima di solcare le acque del Mar di Tasman per partecipare alla famosa Rolex Sydney Hobart Yacht Race, classico percorso oceanico da 608 miglia nautiche che inizierà il 26 dicembre 2009. In Australia dovrà competere con ben sei maxi yacht, tra cui quattro 100 piedi, tutti intenzionati a tagliare per primi il traguardo. Il Supermaxi Alfa Romeo 2, detiene anche il record di velocità alla Giraglia Rolex Cup (Saint Tropez – Giraglia – Genova) e alla Barcolana di Trieste.
IL NUOVO ALFA ROMEO 3
Il “nuovo” Alfa Romeo 3 è il risultato della fiducia incondizionata dell’armatore e skipper Neville Crichton nei suoi progettisti, gli statunitensi Reichel e Pugh, lasciati liberi di modificare anche radicalmente il progetto e che hanno completamente innovato il concept originale della barca costruita nel 2008 secondo l’allora nuova regola mini-maxi, e nella società costruttrice australiana McConaghy Boats, grazie alla quale è stato possibile conseguire risultati concreti in tempi relativamente brevi.
Parte del merito per il suo ritorno nei circuiti velici e per le prime vittorie va al piccolo equipaggio di professionisti guidati da Murray Wade, al progettista Jim Pugh dello studio RP e al team di carpentieri navali dello stabilimento cinese di McConaghy Boats nel quale la “nuova” barca è stata costruita.
Negli otto mesi di ristrutturazione, i progettisti di Alfa Romeo 3 hanno aumentato le dimensioni dello scafo, la resistenza e il peso. La lunghezza complessiva è ora di 71 piedi e 6 pollici rispetto a quella originale di 69 piedi. La barca è ora larga 5,4 metri, circa 38 cm in più e pesa circa 16 tonnellate, 1 in più per effetto dell’aumento delle dimensioni e di un bulbo più pesante. Il nuovo scafo ha una forma più arrotondata, è più pieno a prua e più stretto a poppa. Non sono state apportate modifiche all'attrezzatura ad eccezione dell’aumento di 6 pollici della misura J. La randa originale è stata ridisegnata pur mantenendo per il momento le stesse dimensioni. Per ottenere stabilità con la chiglia fissa, il baglio massimo è quasi uguale a quello del 100 piedi. L’attrezzatura è inclinata verso poppa, scelta progettuale che, eliminando le guide dello strallo, pone nuove sfide nel layout dell’attrezzatura prima di ogni gara.
Analogamente ai suoi predecessori, Alfa Romeo 3 è uno yacht all’avanguardia sotto ogni punto di vista: per design, ingegneria e costruzione, oltre che per progettazione dell’attrezzatura e delle vele e per i materiali delle vele. Con una chiglia a bulbo tradizionale, è un’imbarcazione da competizione dall’estetica straordinaria, con un lungo bompresso che sporge da un ampio e potente scafo sul quale si erge un albero con un sistema di crocette inclinate all’indietro.
Come ha dichiarato Neville Crichton, la grande scommessa pare proprio essere stata vinta. “Possiamo ritenerci molto soddisfatti fino a questo momento, anche se naturalmente sono molti i miglioramenti che possiamo ancora apportare per rendere la barca ancora più veloce”, ha aggiunto lo yachtman neozelandese.
“È stato davvero un rischio rimandare la barca ai progettisti e ai costruttori dopo una sola regata lo scorso anno, ma alla fine abbiamo deciso di rischiare fino in fondo”, spiega Crichton.
RIPROGETTAZIONE
Sono quindi seguiti gli incontri con John Morris di McConaghy Boats e Jim Pugh di Reichel Pugh Design. Le possibilità erano inviare un team in Francia per effettuare la ristrutturazione o spedire la barca in Australia. Ben presto la portata del progetto si è rivelata maggiore di quanto inizialmente ipotizzato e, alla fine, Alfa Romeo 3 è stato imballato e inviato allo stabilimento cinese di McConaghy Boats, di cui si conosceva bene l’abilità nella ristrutturazione di yacht tecnologici.
Non appena Alfa Romeo 3 è arrivato in Cina, completamente smontato e con i vari componenti scrupolosamente imballati nel container, il team di McConaghy si è immediatamente messo al lavoro per smantellare la barca in vista dei successivi grandi interventi. Un compito doloroso visto che i tecnici hanno dovuto letteralmente sezionare l’imbarcazione costruita ed assemblata con standard di precisione elevatissimi solo qualche mese prima in tante ore di duro lavoro.
Dopo qualche settimana, tutto ciò che rimaneva era un ponte sospeso in aria con solamente qualche paratia, circondato da mucchietti di polvere di carbonio e dai pannelli del vecchio scafo. Nella sala accanto però era già in corso d’opera un nuovo scafo prefabbricato su tavole di vuoto.
Lo studio Reichel Pugh aveva progettato uno scafo completamente nuovo, più lungo per adattarsi meglio all’attrezzatura alta rimasta invariata, e di forma più arrotondata senza spigoli. “La forma dello scafo è completamente diversa”, ha spiegato Crichton. “È più curvo, più pieno a prua e più stretto a poppa e offre maggiori prestazioni nelle regate d’altura. Ha inoltre un rating IRC inferiore rispetto alla barca originale”.
Durante la ristrutturazione, il ponte originale è stato spostato a poppa sul nuovo scafo, mantenendo intatti l’entrata dell’albero, le guide di drizza e le posizioni del traveller sul ponte esistente. Lo strallo è stato portato leggermente in avanti con le vele a prua nuovamente ridisegnate, aggiungendo un sottile cuneo sull’inferitura.
La posizione del timone è stata spostata, utilizzando i supporti e la struttura esistenti e a Sydney McConaghy Boats ha realizzato un nuovo timone sulla base del progetto di Reichel Pugh. La posizione della chiglia rispetto all’albero è stata anch’essa modificata, mentre la pinna della chiglia e il bulbo sono gli stessi.
Si è cercato di evitare le eccedenze di peso in ogni modo possibile. Nella struttura a sandwich dei pannelli del nuovo scafo è stata utilizzata la stessa schiuma leggera, mentre quasi tutti gli elementi metallici sulla barca sono stati realizzati in titanio, compresi pulpiti di poppa, prua e i puntali del ponte. I criteri di contenimento del peso sono stati applicati anche al colore dello scafo che, diversamente dai maxi Alfa Romeo verniciati in argento, è stato realizzato di colore bianco, una scelta che si traduce in un risparmio di 15 chili nel peso della vernice.
GLI INTERNI
Il sorprendente concept sottocoperta è stato mantenuto anche per la versione 2009 di Alfa Romeo 3, nonostante alcuni accorgimenti geometrici resisi necessari per via del nuovo scafo.
Una delle caratteristiche di Alfa Romeo 3 che salta immediatamente all’occhio è l’eleganza degli interni creato da John Morris di McConaghy Boats a Sydney, con l’aggiunta di alcune intelligenti soluzioni durante la ricostruzione dello scafo.
Sottocoperta, Alfa Romeo 3 è assolutamente spettacolare per stile e colore. Osservandolo frontalmente il vano motore è di un intenso rosso metallico che però vira verso il nero se osservato da un angolo ottuso. La vernice sembra mutare continuamente.
Stare seduti al tavolo da carteggio è come trovarsi al volante della 8C, l’auto sportiva prodotta da Alfa Romeo in edizione limitata, ed è proprio il concept di pre-produzione della 8C ad aver ispirato il colore del vano motore. Il concept Alfa è presente in ogni dettaglio: persino il logo Alfa Romeo è ripreso in alcuni punti strategici del ponte, mentre la scaletta ricorda la calandra di un’Alfa Romeo.
I LAVORI
SCAFO E COPERTA:
A parte l’attrezzatura, la coperta è stata l’unica parte dell’Alfa Romeo 3 originale conservata tale e quale. Il layout della coperta della “nuova” barca è semplice, con un pozzetto lungo e piatto che va dallo specchio di poppa aperto fino all’accesso al tambuccio e a un raccolto spazio living sottocoperta. Il pozzetto è libero da attrezzature, ad eccezione delle due ruote del timone nere in fibra di carbonio che dispongono di piedestalli inclinati e dei tre coffee grinder. L’intera attrezzatura del ponte è di Harken con idraulica di Nautec. Per posizionarsi nel nuovo scafo, il ponte è stato adattato a poppa mantenendo intatti l’entrata dell’albero, le guide per drizza e le posizioni del traveller.
COSTRUZIONE:
Con gli ingegneri della neozelandese High Modulus, McConaghy Boats di Mona Vale (Sydney) ha costruito lo scafo: si tratta della quarta grande imbarcazione per Neville Crichton e del 14° maxi o mini maxi yacht realizzato in fibra di carbonio composito da questo cantiere di fama mondiale. Lo scafo, realizzato con uno stampo maschio, è in fibra di carbonio su anima di Nomex a nido d’ape, con schiuma Corecell nelle zone ad alto carico. Si è cercato di ridurre il peso in ogni modo possibile, utilizzando titanio in ogni attrezzatura. Lo scafo originale è stato completamente smontato nel cantiere di McConaghy in Cina. È stato così costruito uno scafo nuovo più lungo, largo, resistente e pesante, decisamente diverso rispetto a quello della versione precedente, con prua più piena e più stretto a poppa.
CHIGLIA E TIMONE:
La chiglia, in acciaio inossidabile Weldox 900, e il bulbo di Alfa Romeo 3 sono stati realizzati in Italia. Ristrutturando Alfa Romeo 3, McConaghy Boats ha anche realizzato una nuova pala del timone in base al diverso progetto di Reichel Pugh.
MOTORE:
Il motore è un diesel marino Fiat. Come per Alfa Romeo 2; McConaghy Boats ha progettato un sistema di retrazione dell’elica che risolleva l’elica fissa a quattro lame nello scafo, lasciando una superficie a livello sotto vela.
ALBERO E ATTREZZATURA:
Uno straordinario albero in fibra di carbonio, dalle magnifiche finiture, s’innalza per 31,5 metri al di sopra della coperta dello scafo lungo 21,4 metri. L’albero è opera della società neozelandese Southern Spars che ha anche realizzato le attrezzature in carbonio EC6, più leggere del 30% rispetto alle attrezzature in acciaio inossidabile di un tempo e persino più leggere delle attrezzature in fibra di carbonio. Il sistema di crocette inclinate verso poppa rende superflue le guide per lo strallo, anche se l’equipaggio ha la possibilità di regolare l’inclinazione dell’albero prima della gara mediante l’utilizzo di distanziatori collocati nella scassa dell’albero e regolando lo strallo di prora per aumentare o ridurre la tensione dell’attrezzatura. Non sono state apportate modifiche all’altezza dell’albero, ma lo strallo è stato spostato in avanti. L’imbarcazione presenta ora una misura J più lunga e una randa ridisegnata.
VELE:
North Sails Australia ha ancora una volta realizzato le 16 vele di Alfa Romeo 3 (messe a punto da Keith Lorenz, progettista principale della società) il cui progetto è stato gestito sotto l’attenta e esperta guida di Alby Pratt negli stabilimenti di Sydney. Le vele in 3DL sono state realizzate negli Stati Uniti, mentre le vele per andature portanti sono state realizzate presso il cantiere della società nel sobborgo di Mona Vale di Sydney, recentemente ampliato. La progettazione nasce dall’unione tra le competenze tecniche di Lorenz sugli spinnaker e quelle di Steve Calder, un altro progettista di North Sails, membro del Performance Resources Group (PRG) di North International e responsabile della progettazione delle vele per il team della Ericsson Volvo Race. Nel 2008 Keith e Steve hanno trascorso una settimana nella galleria del vento della Auckland University, il centro in cui vengono eseguiti i test e progettate le vele per l’America’s Cup. Gli spinnaker per Alfa Romeo 3 sono stati realizzati con Cuban Fibre, un materiale d’alto carico realizzato a mano e messo a punto da una società recentemente acquisita da North Marine Group.
Michael Coxon, amministratore delegato di North Sails Australia e tattico a bordo di Alfa Romeo, ha spiegato che l’ingegneria velica e le specifiche progettuali dell’ampia chiglia fissa di Alfa Romeo3 si discostano significativamente da quelle della barca sorella più grande, l’aerodinamico 100 piedi con canting keel Alfa Romeo 3.
“A differenza del 100 piedi Alfa Romeo, dotato di canting keel, il vento apparente non sarà così a pruavia, per cui abbiamo realizzato degli spinnaker più profondi”, ha detto Coxon. “E’ un’imbarcazione molto diversa da governare, con uno scafo potente in cui il peso dell’equipaggio e la gestione del baglio massimo della barca sono fondamentali per la stabilità, data l’assenza di una canting keel”.
Coxon ha fatto rilevato che il sistema di crocette inclinate all’indietro rende complessa la regolazione dell’attrezzatura in condizioni meteo particolari.
“Prima della gara, potremo regolare l’inclinazione dell’albero e le tensioni dell’attrezzatura mediante pistoni idraulici che regolano la lunghezza dello strallo di prora e distanziatori posizionati sotto la scassa dell’albero, aumentando o allentando la tensione dell’attrezzatura a seconda delle previsioni del vento.” ha aggiunto Coxon.
EQUIPAGGIO:
Grazie al modello della chiglia, Alfa Romeo 3 sfrutta l’ampio baglio massimo e il peso dell’equipaggio per garantire stabilità all’imbarcazione e ospita 21 velisti, più o meno come il 100 piedi di Alfa Romeo con canting keel. Con un equipaggio composto da velisti di lunga esperienza dell’America’s Cup e dell’Alfa Romeo, i “cervelli della barca” sono il britannico Ben Ainslie e l’australiano Michael Coxon, con Wade Morgan in veste di capitano.
MINI MAXI DIVISION
L’idea di una Mini Maxi Division nell’ambito della Maxi Yacht Rolex Cup è nata in occasione di un incontro tra armatori di maxi yacht dopo la regata del 2007 in Costa Smeralda dove il 98 piedi Morning Glory aveva superato il più piccolo Loki di 63 piedi nell’ultima, decisiva gara in programma relegandolo in coda alla flotta e estromettendolo dal traguardo finale. Dopo l’episodio, si è dunque deciso di creare due divisioni per la Maxi Yacht Rolex Cup: la Maxi Division per gli yacht con una LOA compresa tra 80 e 100 piedi e la Mini Maxi Division per yacht tra 60 e 79 piedi.
ALFA ROMEO III - CARATTERISTICHE TECNICHE
Owner/skipper: Neville Crichton
Club: Royal New Zealand Yacht Squadron
Sail No: NZL 8
Designers: Reichel/Pugh, USA
Builders: McConaghy Boats, Sydney, Australia
Engineers: Reichel/Pugh Yacht Design, Inc
Sailmakers: North Sails (Australia) Pty Ltd, Sydney, Australia
Mast: Southern Spars, Auckland, New Zealand
Winches, deck gear: Harken Winches
Classification: IRC Mini Maxi
LOA: 21.8m
Beam: 5.4 m
Draft: 5.0 m
Displacement: 15.600 kg
Mast height: 33.0 m above deck
Updwind sail area: 314 sqm
Downwind sail area: 642 sqm
IM 27.95 m
J 8.45 m
P 29.3 m
E 10.3 m
BAS 2.17 m
ISP 31.65 m
STIL (sprit lengh) 11.85 m
Total Weight: 15 tonnes (approx)