1000 Miglia 2019: la seconda tappa porta a Roma



Prima ancora che un sole velato possa sorgere sull'Adriatico, la carovana si rimette in marcia. Il clima è mite e la stanchezza ancora non ha preso posto in auto: le condizioni ideali per raggiungere Roma, il giro di boa della 1000 Miglia. Uno sguardo al road book ricorda che i chilometri non sono troppi, 571, ma le medie imposte sono basse: e infatti le ore al volante sono state tante, con il sole che ha aperto e chiuso il sipario. Ma il tramonto nella Capitale è di un impatto scenico ed emotivo sufficiente a ripagare la fatica.

Tutte le strade portano a Roma, e lungo le strade della 1000 Miglia non ci si smette di stupire dell'entusiasmo del pubblico. Il passaggio delle auto è atteso, sentito e celebrato a qualsiasi ora: la carovana è davvero sospinta, da un borgo all'altro da una partecipazione a volte di semplice meraviglia, a volte più attiva. Non è rara, ai semafori, la richiesta della dedica di un colpo d'acceleratore: vale per la collezione storica, e vale anche per il convoglio ufficiale composto da Alfa Romeo Giulia e Alfa Romeo Stelvio, anche in versione Quadrifoglio, anche nelle serie speciali "Alfa Romeo Racing". Se la livrea ispirata alla monoposto C38 che gareggia in Formula 1 è immortalata in migliaia di smartphone e macchine fotografiche, il rombo del 2.9 V6 Bi-Turbo rapisce e meraviglia anche i meno esperti.

La partecipazione attiva si esprime invece agli incroci e alle rotonde, dove gruppi di persone danno indicazioni sul percorso da seguire, peraltro sempre ben segnalato, come a rendersi più partecipi, per fare parte di uno spettacolo che ogni anno tocca scenari incantevoli. Come non emozionarsi a Urbino, uno dei centri più importanti del Rinascimento? Non c'è troppo tempo ma neppure troppi rimpianti, ché superata Urbino si entra nel quarto settore e si raggiungono Corinaldo, uno dei borghi più belli d'Italia, e Fabriano, città che appartiene all'elenco delle creative dell'Unesco. Creatività che è patrimonio della penisola, e che si esprime anche nelle Alfa Romeo di ieri e di oggi che attraversano via Cavour sino a piazza Garibaldi.

In Umbria, come sempre, la natura prende il sopravvento:  dopo Assisi, dai finestrini, verde e un silenzio rotto solo dai brusii sommessi e dai rombi dei motori. I tempi da rispettare scandiscono la gara, ma non impediscono di godere dei panorami e di spaziare con lo sguardo. La carovana si inchina a Todi e raggiunge Terni, prima che il sole cali. All'imbrunire è la volta del Lazio: il sesto settore prevede il passaggio a Rieti e l'arrivo a Roma. C'è traffico, ma gli agenti della polizia stradale e dei vigili urbani scortano e dirigono, con pazienza e gentilezza. La 1000 Miglia è una festa per tutti, e il lavoro extra è vissuto con il sorriso. Del resto non capita ogni giorno di vedere sfilare a Villa Borghese le Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1928, 1900 SS del 1956 e la 1900 Sport Spider del 1954: un'altra delle magie della 1000 Miglia.


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